New York è in stato di allerta: il sindaco Michael Bloomberg ha cancellato il suo viaggio in California e il suo appuntamento di oggi con il governatore Arnold Schwarzenegger. La chiusura di Lehman e la vendita di Merrill, due banche che per molti versi sono il simbolo stesso della città, e l'impatto di alcune decine di migliaia di nuovi disoccupati di "alto livello" è l'equivalente di un 11 Settembre finanziario. È dal giorno del tragico attacco che non si vedevano le autorità della città così mobilitate. Wall Street contribuisce per un quarto del reddito personale della metropoli e per il 10% delle tasse. C'è già chi pensa agli anni Settanta quando la grande mela fu sull'orlo della bancarotta per la stagnazione economica che aveva colpito la città. Così Bloomberg ha convocato il suo staff alle 8 del mattino per mettere a punto un piano di azione. Si stima che l'impatto di questa crisi e dei licenziamenti sul disavanzo della città nel 2011 potrbbe valere fra i due e i tre miliardi di dollari. E dire che per strada non sembrerebbe che la città si stia preparando a varare uno dei più difficili periodi della sua crisi degli ultimi 100 anni. Sulla Settima Avenua all'angolo con la 49, le insegne luminose di Lehman restano accese: "portiamo la nostra banca ai clienti nel mondo" continua a recitare con ottimismo, su su un riposante sfondo verde lo slogan. Ma Lehman non esiste più. Sotto le insegne, l'ingresso del numero 745 della Settimana Avenue è sbarrato dai cavalli di frisia. La banca è chiusa. I dipendenti, 25.000 in tutto il mondo, seimila in Europa, 13.000 a New York tutti licenziati. Alcuni li abbiamo visti uscire in mattinata con le scatole di cartone, dentro libri documenti qualche trofeo una cornice con la laurea. «Abbiamo trasferito i file sui computer di casa, per non perdere i nostri archivi, il nostro lavoro», dice uno di loro, che come tutti non vuole rivelare il nome.
E' bastato un fine settimana perché il mondo crollasse attorno a decine di migliaia di persone. Già, perché oltre ai dipendenti Lehman ci sono i 60.000 impiegati di Merrill Lynch. Quanti di questi saranno licenziati dopo la fusione con Bank of America? 16.000 di questi sono broker, intermediari di borsa e di loro Kenneth Lewis il capo di Bank of America ha detto: «voglio che siano contenti». Questo significa che rimarranno. Ma gli altri? Si dice che a conti fatti dalla fusione Merrill-Bank of America perderanno il posto almeno altre 15-20.000 persone. E siamo già a quasi 33.000 licenziamenti. Complessivamente Wall Street ha finora tagliato altri 20.000 posti di lavoro tra fallimento Bear Stearns e altri fallimenti minori. Ma i grandi numeri, si sa, non raccontano mai le storie individuali.
(M. P.)